“TORNARE PER RICOMINCIARE”
progetto fulcro delle attività di Slaves No More
Progetto rimpatri assistiti e reinserimento socio-lavorativo per donne nigeriane vittime di tratta
La grave crisi economica, che sta colpendo tutta l’Europa e in particolare l’Italia e il crescente numero di migranti che sbarcano sulle coste meridionali del nostro Paese – specialmente giovani nigeriani e nigeriane – rende sempre più difficile individuare e accompagnare adeguatamente le donne vittime di tratta in percorsi di recupero nelle comunità di accoglienza e di inserimento socio-lavorativo sul territorio italiano.
Per dare un’opportunità diversa di autonomia e dignità, l’associazione Slaves no More Onlus ha avviato un progetto-pilota di rimpatri assistiti rivolto in particolare alle donne nigeriane.
L’obiettivo è quello di favorire il rientro in Nigeria e il reinserimento socio-lavorativo di giovani donne nigeriane vittime di tratta, ospitate in Italia presso case di accoglienza che desiderano volontariamente tornare in patria.
Il progetto si rivolge anche a donne vittime di tratta, espulse dal territorio italiano e rimpatriate coattivamente attraverso i Centri di identificazione ed espulsione (CIE).
Il progetto – che include il viaggio, un aiuto formativo, logistico e finanziario – realizzato su base individuale, assicura che il percorso di ritorno sia realizzato nel rispetto della dignità della persona e della sicurezza del migrante.
Le fasi del progetto sono:
– La segnalazione e la valutazione del caso;
– L’accompagnamento della persona;
– L’elaborazione di un progetto individuale di reinserimento socio-lavorativo nel Paesi di origine (che tenga conto delle capacità e delle aspettative del migrante);
– Il sostegno alla realizzazione di questo progetto;
– La ricerca di contatti con la famiglia e la ricostruzione dei legami familiari.
Il progetto è promosso e realizzato dall’associazione Slaves no More Onlus, presieduta da suor Eugenia Bonetti, missionaria della Consolata, in collaborazione con Caritas Italiana e finanziato dalla Conferenza episcopale italiana (Cei) con i sussidi dell’8X1000 e da eventuali altri donatori. Responsabile del progetto è suor Monika Chikwe, delle suore ospedaliere della misericordia. Entrambe vivono e lavorano a Roma.
Obiettivi:
In Italia
– Favorire il rientro volontario in Nigeria e il reinserimento socio-lavorativo di donne vittime di tratta ospitate in Italia presso case di accoglienza;
– Favorire il reinserimento socio-lavorativo in Nigeria di donne vittime di tratta, espulse dal territorio italiano e rimpatriate coattivamente attraverso i CIE. L’accettazione all’adesione al progetto deve avvenire prima del rimpatrio forzato;
– Costruire una campagna di informazione e sensibilizzazione, in Nigeria e in Italia, per cercare di prevenire il fenomeno della tratta a fini di sfruttamento lavorativo e sessuale e per creare una maggior conoscenza del fenomeno sia nelle istituzioni che nella società civile e religiosa, per combatterlo più efficacemente.
Beneficiari
i beneficiari del progetto:
- Donne nigeriane vittime di tratta, che manifestino liberamente la volontà di essere assistite nel loro rientro in patria (volontario o coatto);
- Donne nigeriane particolarmente vulnerabili e potenziali vittime di tratta;
- Comunità ecclesiali e associative italiane e nigeriane, che saranno informate e sensibilizzate sul fenomeno della tratta a fini di sfruttamento sessuale e lavorativo.
Guarda il video con la testimonianza della Casa Famiglia Bakhita Villa (Lagos – Nigeria)
Ogni beneficiario ha un microprogetto individuale di rientro e reintegrazione. Non si tratta, dunque, di progetti standardizzati ma disegnati, insieme al beneficiario, intorno al suo profilo, alle sue necessità, alle sue esigenze e ai suoi sogni/bisogni. Ogni microprogetto ha un suo budget specifico.
Un accurato percorso di preselezione e accompagnamento in Italia, effettuato in base a criteri oggettivi (nazionalità, status giuridico…), ma soprattutto soggettivi (determinazione e volontà di tornare in patria, storia personale, formazione…) è alla base del progetto.
Progetto realizzato in collaborazione con le religiose e le associazioni che operano in loco in particolare con il Committee for the Support of the Dignity of Women (COSUDOW), espressione della Conferenza delle religiose nigeriane, operante a Lagos e a Benin City. L’Organizzazione gestisce in autonomia tutto il percorso di reinserimento socio-lavorativo, attraverso la sua fitta rete di collaborazioni e la conoscenza del contesto locale.)