Cosa facciamo
L’Associazione Slaves no More svolge attività che contribuiscono a contrastare il traffico e lo sfruttamento di persone, dando nuove opportunità alle vittime.
Le attività
Dall’inizio l’associazione attiva i rimpatri volontari e assistiti per donne vittime di traffico, sfruttate sessualmente e in ambito lavorativo, spesso con figli, nel Paese di origine, la Nigeria. Sulla base della cooperazione con la rete delle Comunità Religiose nigeriane è previsto che le donne ed eventuali figli, siano accolte, grazie al sostegno economico dell’Associazione, presso una delle quattro strutture gestite dalle religiose. L’Associazione, grazie al Progetto Tornare per Ricominciare, sostenuto dalla CEI e ai contributi dei donatori, si fa carico inoltre della formazione professionale delle donne e dell’inserimento scolastico dei minori.
Accanto a queste attività l’Associazione promuove seminari di approfondimento e momenti pubblici di sensibilizzazione dell’opinione pubblica sul fenomeno, partecipa ad incontri nelle scuole, a convegni (nazionali ed internazionali), redige articoli per quotidiani e settimanali.
L’Associazione incentiva le relazioni con le Istituzioni in funzione di difendere le donne vittime della tratta. Frutto di queste relazioni la presenza, ogni sabato, di un gruppo intercongregazionale di Religiose, presso il CPR (Centro di Permanenza per il Rimpatrio) di Ponte Galeria (Roma) per dare un sostegno psicologico e spirituale alle donne ivi trattenute.
Oggi, anche a seguito della pandemia, alcune di queste attività hanno avuto uno sviluppo diverso, senza però svilirne lo spirito fondante dell’Associazione. Il traffico e lo sfruttamento di persone in questi ultimi anni, compresi quelli dei lockdown, hanno conosciuto una evoluzione cui purtroppo i servizi, le accoglienze, non sono riuscite, contestualmente, a rimodellarsi. Pertanto l’impegno dell’Associazione è di sostenere le realtà che si impegnano ancora nel contrasto alla tratta, di fornire, tramite professionalità varie, nuove metodologie per comprendere e affrontare il fenomeno stesso così da rimodulare i servizi.
La collaborazione con le religiose nigeriane continua oggi anche con il sostegno ad attività di prevenzione nel territorio, con borse studio per giovani ragazze scampate al traffico, con l’accoglienza di donne sfruttate che ritornano in Nigeria da altri Stati.
Inoltre la sensibilizzazione, pur dando spazio alle richieste che giungono dalle Scuole, si va lentamente trasformando in azione culturale tramite la collaborazione volontaria di esperte ed esperti al fine di incidere nel tessuto culturale e politico del nostro Paese.
Nello specifico:
In Italia
Le attività
- Ponte Galeria
- Seminari e conferenze
- Aiuti “personalizzati” a donne e ragazze. Se presenti anche ai figli minori
- Pubblicazioni e Rapporti
- Presenza nelle scuole con attività di sensibilizzazione
- Momenti di sensibilizzazione (concerti, partecipazione a incontri comunitari, …)
In Nigeria
- Rimpatri volontari ed assistiti e aiuti “personalizzati” a donne e ragazze a rischio di trafficking e retrafficking
- Campagne di formazione ed informazione
- Pubblicazioni di manuali per le scuole
Notizie
Lampedusa, 3 ottobre 2013: in un naufragio al largo dell’isola perdono la vita 368 persone. Bambini, donne e uomini che cercavano di raggiungere l’Europa nel disperato tentativo di trovare sicurezza.
La forte sollecitazione della nostra Presidenza a passare “da cammini solitari e paralleli a un cammino sinodale” provoca anche la nostra “Rete Antitratta Usmi”, membro della rete internazionale “Talitha kum – UISG”.