Poco fa la notizia che il giovane SATNAM SINGH, di origine indiana, è morto nell’ospedale San Camillo di Roma.
È un giovane migrante che, nel raccogliere il grano nelle campagne Pontine, ha avuto trinciato un braccio dal macchinario che stava usando. Nei suoi confronti nessuna umana pietà: è stato scaraventato davanti casa, e non trasportato in ospedale, da chi lo costringeva a lavorare senza alcun rispetto delle norme di sicurezza. In ospedale giungerà solo dopo, quando i suoi connazionali hanno chiamato i soccorsi.
Tutto questo avviene nell’indifferenza generale, delle Istituzioni e dell’opinione pubblica, perché tutto sommato “non è uno di noi” e “avrebbe fatto meglio a starsene a casa sua”.
La sua morte, il suo sfruttamento, come quello di tanti altri suoi connazionali e dei tanti migranti, ci indigna e ci porta a gridare che l’indifferenza ci ricadrà addosso perché essa è letale!